GIOVEDI 29 GENNAIO AL JARMUSCH CLUB
Autore dell´attesissimo terzo disco intitolato 'The Path of Love'. L´album contiene 10 canzoni che parlano non solo di amore, ma anche dell' assenza che deriva dalla morte di un familiare amato, di una Londra colorata da sfumature americane, dell´urgenza bruciante di catturare il momento, di un impossibile autostop in Sardegna. C'è anche spazio per l'interpretazione di un brano dei Morphine.
Il titolo dell´album deriva dalla canzone omonima (e primo singolo) 'The Path of Love' che fa parte di una trilogia che descrive le tre fasi d´una storia d´amore: l´inizio, l'incerto e la fine, ovvero come lo scrisse diversamente Dante, il paradiso, il purgatorio e l´inferno. È un viaggio tra dolore e piacere, tra fede e dubbio e tra gioia e lutto. È un Nordgarden sempre più maturo, e senza alcun timore ci apre la porta sulla sua vita.
Stavolta il cantautore scandinavo si è immerso nell´ambiente più creativo e vivo che ci sia nella scena musicale Norvegese. Ha registrato la sua musica nello studio Cabin Recorders ad Oslo, dove hanno lavorato anche nomi come Jaga Jazzist, Tomas Dybdahl, The National Bank e Rocket To the Sky.
I musicisti che lo accompagnano hanno radici nel blues, jazz e soul. Al basso c´è Lasse Weeden, figlio del leggendario chitarrista jazz, Paul Weeden, alla batteria c´è Alexander Pettersen, che ha suonato con Vidar Busk e Junior Watson. Alla tastiera c´è Andreas Ulvo, che suona con gruppi jazz notevolissimi come Shining e Mathias Eick Quartet. Poi c´è il trombettista Peder Øiseth, che suona anche nel disco 'A Brighter Kind of Blue', accompagnato dal trombonista Erik Johannesen, dei Jaga Jazzist.
Il risultato è un disco ricchissimo di suoni e di atmosfere, bilanciate con eleganza dai produttori Audun Borrmann e Even Ormestad (anche lui dei Jaga Jazzist). È musica pop, però con forti radici nella storia di Nordgarden, fondata nel jazz, nel blues e nel soul.
Il titolo dell´album deriva dalla canzone omonima (e primo singolo) 'The Path of Love' che fa parte di una trilogia che descrive le tre fasi d´una storia d´amore: l´inizio, l'incerto e la fine, ovvero come lo scrisse diversamente Dante, il paradiso, il purgatorio e l´inferno. È un viaggio tra dolore e piacere, tra fede e dubbio e tra gioia e lutto. È un Nordgarden sempre più maturo, e senza alcun timore ci apre la porta sulla sua vita.
Stavolta il cantautore scandinavo si è immerso nell´ambiente più creativo e vivo che ci sia nella scena musicale Norvegese. Ha registrato la sua musica nello studio Cabin Recorders ad Oslo, dove hanno lavorato anche nomi come Jaga Jazzist, Tomas Dybdahl, The National Bank e Rocket To the Sky.
I musicisti che lo accompagnano hanno radici nel blues, jazz e soul. Al basso c´è Lasse Weeden, figlio del leggendario chitarrista jazz, Paul Weeden, alla batteria c´è Alexander Pettersen, che ha suonato con Vidar Busk e Junior Watson. Alla tastiera c´è Andreas Ulvo, che suona con gruppi jazz notevolissimi come Shining e Mathias Eick Quartet. Poi c´è il trombettista Peder Øiseth, che suona anche nel disco 'A Brighter Kind of Blue', accompagnato dal trombonista Erik Johannesen, dei Jaga Jazzist.
Il risultato è un disco ricchissimo di suoni e di atmosfere, bilanciate con eleganza dai produttori Audun Borrmann e Even Ormestad (anche lui dei Jaga Jazzist). È musica pop, però con forti radici nella storia di Nordgarden, fondata nel jazz, nel blues e nel soul.
Jarmusch Club, via C. Battisti - Caserta
info 338/5954567 - 333/4324574